Eleaml - Nuovi Eleatici


Carlo Pisacane, il «romito» di Albaro (Zenone di Elea - Giugno 2024)

PISACANE E LA SPEDIZIONE DI SAPRI (1857) - ELENCO DEI TESTI PUBBLICATI SUL NOSTRO SITO

L'ILLUSTRAZIONE POPOLARE

(GIORNALE PER LE FAMIGLIE)

VOLUME VENTESIMONONO

Dal 1. ° gennaio al 31 dicembre 1892.

LABOREMUS

MILANO

FRATELLI TREVES , EDITORI

1893

(se vuoi, scarica il testo in formato ODT o PDF)

MEMORIE DI ROSOLINO PILO ESPOSTE ORA A PALERMO

Nella sala del Risorgimento italiano, che è una delle più attraenti e più ricche gallerie dell'Esposizione Nazionale a Palermo, vedesi una rarità; è il taccuino sul quale Rosolino Pilo scriveva le sue annotazioni prima della sfortunata spedizione di Sapri.

Crediamo interessante pubblicarlo nell'Illustrazione Popolare, premettendo qualche cenno che valga a lumeggiare ai giovani lettori quell'eroico momento.

***

Correvano gli anni 56-57. Il Mazzini, venuto di soppiatto in Italia, tentava un colpo di mano su una delle fortezze di Genova: inviava un manipolo di generosi nella maremma senese presso Orbetello, e ne spediva sessanta nella Lunigiana per tentare l'insurrezione. I settarii di Parma finivano a colpi di pugnale il conte Magaly, direttore della Casa centrale di detenzione: Francesco Bentivegna sollevava Mezzojuso; Salvatore Spinuzza, liberato dal carcere, agitava Cefalù, ed Agesilao Milano, concepiva il disegno di uccidere il Tiberio delle Due Sicilie, re Borbone.

Da Milano a Palermo era una continua agitazione, che immolava ognora nuove vittime. Parecchi generosi patrioti delle provincie meridionali d'Italia, disdegnando i pericoli, preparavano fidenti nuove trame, nuove ribellioni, nuove spedizioni: delirii ed eroismi di un popolo che preferiva il martirio all'ignominia.

Tra questi patrioti ricordiamo Carlo Pisacane, già ufficiale di artiglieria, Giovanni Nicotera, che aveva combattuto nella rivoluzione delle Calabrie, e si era poi arrolato fra i battaglioni della Repubblica romana, e Giovambattista Falcone, l'amico di Agesilao Milano.

Questi tre uomini, consigliati da Giuseppe Mazzini, idearono una spedizione nelle Calabrie, terra non propizia a siffatti tentativi. Prima di compiere la spedizione, il Pisacane recossi, sfidando gravi pericoli, in Napoli; s'abboccò, in casa di Giuseppe de Mata, con Giuseppe Fanelli, Giuseppe Lazzaro, Teodoro Pateras, Giovanni Matina e Antonio Rizzo, e stabili con essi che, appena arrivasse al de Mata un telegramma da Genova ordinante l'acquisto di “parecchi cappelli”, comincerebbe l'agitazione. Il26 giugno del 57 arrivava al de Mata il telegramma dei cappelli; ma coloro che dovevano compiere la sommossa, a. temendo che il telegramma fosse un tranello della polizia, non solo non si mossero, ma invasi da una gran paura fuggirono alla campagna portando seco le bandiere preparate per la rivolta.

Malgrado ciò, il Pisacane diè incarico a Luigi Barbieri di assoldare alquanti marinai della Spezia, si

unì al capitano sardo Giuseppe Daneri per facilitare l'impresa; raccolse armi, denari e munizioni; ripigliò la corrispondenza con i suoi amici di Napoli, spedi emissari nel Cilento, ed incaricò alcuni emigrati d'iniziare parecchie piccole spedizioni su varie coste della Italia meridionale.

Illavoro di cotali spedizioni, i sacrifici e le ansie di esse sono fugacemente accennate in otto paginette di un logoro taccuino di Rosolino Pilo, che trovasi, come dicemmo, oggi tra i documenti esposti dalla Commissione dei Ricordi patrii nella Mostra Nazionale a Palermo.

Ecco, senz'altro, gli appunti del Pilo:

*

**

Il6 giugno 1857, alle ore otto e ilo tre quarti pom., lasciai, con l'amico se Pisani, Genova con grandissimo dolore. Abbracciai prima i fratelli Orlando, Mustica, Errante, Terasona, a Kirkiner, Bertolami, indi Cianciolo, che trovai presso il caffè della Lega italiana, e Pisacane con la sua signora Enrichetta. Alle nove ore con Giacomo Profumo in carrozza ci portammo in ed Rivarolo. Verso le dieci pom. entrammo in una villa, dove entrarono una ventina di operai, Angelo Mangini, Conti, ed altro genovese; ed alle undici e venti minuti imbarcammo duecento cinquanta fucili e carabine, quelle che s'erano avute dal deputato Giorgio Pallavicino; si imbarcarono duecento cinquanta daghe e munizione molta, e varii utensili, come zappe, pali, cassa con mina e corda miccia. Angelo Mangini mi donò per sua memoria un pugnale con manico bianco, altro me lo donò Cianciolo prima di lasciarci in sua casa. Angelo Mangini e Profumo vennero in barca fino al bordo; lo Schoonerlo trovammo verso le due ore dopo la mezzanotte allo aggiornare del di 7. La mattina di dal giorno 8 s'ebbe calmeria.

Notament o degli emigrati imbarcati per la spedizione verso Ponza.

1. Iario Stefanelli marchigiano di Jesi.

2. Rosolino Pilo palermitano.

3. Enrico Giuseppe Pisano messinese.

4. Giovanni Sala di Milano.

5. Vincenzo della Santa di Padova.

6. Michele Barone di Ravenna.

7. Giuseppe Olino d’Asti.

8. Lucchi Ettore di Cesena, studente in medicina a Pisa.

9. Pietro Rusconi di Monza.

10. Demetrio Inglesi perugino.

11. Domizio Stamposio di Ferrara.

12. Ortolano Cortese di Ferrara.

13. Giovanni Parente.

14. Enrico Rossi di Milano.

15. Daniele Blaffarde di Lione.

16. Giobbe Manchini perugino.

17. Luigi Stefanini d’Ancona (1).

18. Natale Gasparetti d’Ancona.

Ildi 8 calmeria, il di 9 tempesta sotto la Spezia. Alle tre pom. dopo aver voluto li marinari e capitano del bastimento ad ogni costo buttare in mare i duecento cinquanta fucili dati da Giorgio Pallavicino, altrettante daghe e trentacinquemila cartucce, si tornò nel portò di Genova con tre palmi d'acqua nella stiva, si discese nel porto in ventuno. Nel battello del capitano alle ore sette pom. partì per Napoli Pisacane.

Seconda partenza per la spedizione verso l’isola di Ponza e Sapri. —

Il giorno 24 alle undici pom. dalla casa di Pisacane per rivederci la dimane, lasciai Genova con Pisani abbracciando Calvino, Falcone, Nicotera, A. Bogliasco, dentro una villa, in cui fecesi l'imbarco delle armi e delle munizioni; ci siamo imbarcati sopra una barca da pesca con Mangini Angelo ed oltre quindici emigrati di più provincie d'Italia. Alle due ci sopraggiunse altro battellino con altri tre emigrati. Alle sei ore e mezzo ico siamo giunti al luogo prefisso per attendere il vapore a venticinque miglia a levante, spiaggia di Sestri, vapore Cagliari,che doveva tener a bordo ‘to, Pisacane, Nicotera, Falconi, Danesi, i quali dovevano venire per prenderci sul bordo. Il 25 alle otto e mezzo ci sembrò di vedere un vapore; ma col to fatto non ci sopraggiunse: s'accesero i fanali di convenzione per segnale fra Pisacane e Mangini; si calcolava e sperava il vapore vederlo alle nove e mezzo al più tardi; secondo il convenuto stavasi a quell'ora, nove e mezzo al largo di venticinque miglia da Genova in alto mare e propriamente da Sestri di Levante; verso le dieci ore si scopri lontano verso ponente un lume bianco; si sperò ad onta che non fosse verso la rotta di convenzione e che fosse il vapore Cagliari;si fecero perciò grida di gioia; si portò la nostra al largo, circa trenta miglia in alto mare, ma il lume si mostrò sempre più lontano, e sempre verso la direzione di Savona; perlocchè alcuni, e fra questi Enrico Pisani, sostenevano essere la lanterna di Savona, perchè conico lume e bianco, e non accompagnato con altro verde, come si era convenuto tra Pisacane e Mangini; il lume era unico, ora appariva vivo, lucente, ora opaco, ora tutto affatto scompariva; non ostante ciò si pensò di bruciare una fascina per dare un segno vie più marcato; ma il vapore non si vide e solamente si marcò quel lume stazionario verso ponente e più lontano.

Alle undici e mezzo essendo molto al largo dalla terra, con un battello da pesca carico molto, con cento fucili e molte ceste con corrispondente munizione e con altro piccolo gozzo, dove erano sei persone, si decise di passare li tre emigranti che stavano nel gozzo,’ nella barca da pesca, dove erano altri quindici da passare nel vapore, e si risolvette da Mangini e l' altro Genovese, il quale ad ogni costo volle ritornarsene, perchè le due barche erano molto al largo e senza acqua e senza altro che gallette, di riprendere il posto stabilito col Pisacane, e si stabilì di tenersi tutta la notte al punto preciso di venti miglia al largo di Sestri di Levante, sperando che il vapore fosse venuto e che il ritardo fosse causato da non essersi tosto resi padroni del vapore; cosi si trattenne la barca da pesca con ventiquattro individui, dei quali diciannove da far parte alla spedizione e cinque marinai; si trattenne di stazione al luogo convenuto, tenendo la lanterna accesa; ma sgraziatamente alla mezzanotte il fanale si smorzò e si ritenne per effetto di mancanza di olio, e si rimase allo scuro; riconobbesi la dimane che ciò avvenne per essersi lo stoppino portato giù ossia dentro la lucerna.

Mangini lasciò la barca da pesca, e prese posto nel piccolo gozzo col Genovese suo compagno per portarsi in Genova, onde prendere conto del vapore, e per risolvere in tutti i casi il da fare e portare acqua c qualche cibo.

La notte trascorse; nessun lume si scopri di vapore che venisse in cerca della barca in Levante, a meno di quello fisso verso Ponente di color bianco, ora lucente, ed ora smorto. Ildomani si stette sotto il monte vicino a Portofino, dove dovevano venire Mangini e gli altri; si stette senza un sol dito di acqua, con un poco di galletta ed un paio di libbre eli carne per tutte ventiquattro persone; alle sei pom. dopo ventiquattro ore che non si beveva, c sotto la sferza del sole, compari il gozzo e portò acqua, vino ed una bottiglia di olio per il fanale. Allora si seppe il vapore essere partito con Carlo Pisacane, e giusto da levante ne veniva uno ed avvicinandosi verso quel bastimento, si riconobbe essere a ruote e con soli due alberi e perciò non essere il

Cagliari.Allora si perciò la speranza di trovare il vapore. Mangini fece il progetto di restare in mare fino ad altre ventiquattro ore. D'accordo tutti aderirono, sperando che nella sola notte il vapore con li nostri fosse tornato; ma non videsi. Mangini con Tomaso fecero il progetto a Pilo di assumere il comando di una spedizione sopra Livorno la dimane con cento individui, e ciò perchè da Toscana erano pervenute ottime notizie mandate da Quadrio ed altri. Pilo rispose non accettare la direzione come capo, non trovandosi adatto a fare da capitano, ma rispose d'essere pronto d'andare come semplice milite.

Si fece la domanda a tutti gli i imbarcati, e consentirono alla proposta del Mangini, cioè di venir lui con un vaporetto ed altri ottanta individui la domani, per trasbordarvi sopra la mercanzia nostra, e con un capo abile portarci in Livorno e far ivi un colpo. — Se questo non potevasi portare a compimento, preso accordo con Mazzini, sarebbe venuto il battellino con uno dei marinai della nostra barca per darci l'avviso di sbarcare in San Giuliano mettendo le armi e le munizioni in luogo sicuro. L'avviso, dichiarò il Mangini, alle dodici meridiane del giorno 27 ci sarebbe stato portato dal piccolo gozzo, ed allora si dové stare alla risoluzione e si ritornò in Genova.”

*

* *

Frattanto la spedizione imbarcossi sul Cagliari, piroscafo della compagnia Rubattino, comandato dal capitano, Sitzia, con destinazione per Tunisi. Prima dì lasciare Genova, diciotto arditi (1) firmarono all'ora una e mezza di sera del 25 giugno 1857 la seguente dichiarazione:

Noi sottoscritti dichiariamo altamente che avendo tutti congiurato, sprezzando le calunnie del volgo, forti della giustizia della causa e della gagliardia del nostro animo, ci dichiariamo gl'iniziatori della rivoluzione italiana. Se il paese non risponderà al nostro appello, sapremo morire da forti, seguendo la nobile falange dei martiri italiani. Trovi altra nazione al mondo uomini che, come noi, si immolino alla sua libertà, ed allora soltanto potrà paragonarsi all'Italia, benché fino ad oggi ancora schiava.”

*

* *

Qui finiscono le memorie del patriota palermitano, che doveva poi segnalarsi tanto nell'epopea dei Mille.

La spedizione, di cui parla Pilo nel suo taccuino, giungeva il 27 nella rada di Ponza.... Il resto.... la tragedia.... purtroppo sono noti.

Alla pagina 376, eccovi il ritratto del nostro narratore patriota.

1893-ILLUSTRAZIONE-POPOLARE-memorie-di-Rosolino-Pilo-2023

NOTE

(1) Per amor dell’esattezza, notiamo che lo Stefanini era nativo del comune di Mergo (Ancona) come ci gelive quel sindaco.

(N. d. D.)

(1) Cioè: Carlo Pisacane, Giovanni Nicotera, Giambattista Falcone, Luisi Barbieri, Gaetano Pozzi, Achille Penelli, Cesare Fridone, Felice Pozzi, Giovanni Guglielmi, Domenico Ilota, Cesare Carè, Federico Fasebini, Lodovico Necromonti, Giovanni Sala, Lorenzo Giannone, Filippo Fajello, Domenico Massone e Pietro Rusconi.


vai su








Pisacane e la spedizione di Sapri (1857) - Elenco dei testi pubblicati sul nostro sito
1851 Carlo Pisacane Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49
HTML ODT PDF
1858 Carlo Pisacane Saggi storici politici militari sull'Italia Vol. I HTML ODT PDF
1858 Carlo Pisacane Saggi storici politici militari sull'Italia Vol. II HTML ODT PDF
1860 Carlo Pisacane Saggi storici politici militari sull'Italia Vol. III HTML ODT PDF
1860 Carlo Pisacane Saggi storici politici militari sull'Italia Vol. IV HTML ODT PDF

1849

CARLO PISACANE Rapido cenno sugli ultimi avvenimenti di Roma

1855

La quistione napolitana Ferdinando di Borbone e Luciano Murat

1855

ITALIA E POPOLO giornale politico Pisacane murattisti

1856

Italia e Popolo - Giornale Politico N. 223 Murat e i Borboni

1856

L'Unita italiana e Luciano Murat re di Napoli

1856

ITALIA E POPOLO - I 10 mila fucili

1856

Situation politique de angleterre et sa conduite machiavelique

1857

La Ragione - foglio ebdomadario - diretto da Ausonio Franchi

1857

GIUSEPPE MAZZINI La situazione Carlo Pisacane

1857

ATTO DI ACCUSA proposta procuratore corte criminale 2023

1857

INTENDENZA GENERALE Real Marina contro compagnia RUBATTINI

1858

Documenti diplomatici relativi alla cattura del Cagliari - Camera dei Deputati - Sessione 1857-58

1858

Difesa del Cagliari presso la Commissione delle Prede e de' Naufragi

1858

Domenico Ventimiglia - La quistione del Cagliari e la stampa piemontese

1858

ANNUAIRE DES DEUX MONDES – Histoire générale des divers états

1858

GAZZETTA LETTERARIA - L’impresa di Sapri

1858

LA BILANCIA - Napoli e Piemonte

1858

Documenti ufficiali della corrispondenza di S. M. Siciliana con S. M. Britannica

1858

Esame ed esposizione de' pareri de' Consiglieri della corona inglese sullaquestione del Cagliari

1858

Ferdinando Starace - Esame critico della difesa del Cagliari

1858

Sulla legalità della cattura del Cagliari - Risposta dell'avvocato FerdinandoStarace al signor Roberto Phillimore

1858

The Jurist - May 1, 1858 - The case of the Cagliari

1858

Ricordi su Carlo Pisacane per Giuseppe Mazzini

1858

CARLO PISACANE - Saggi storici politici militari sull'Italia

1859

RIVISTA CONTEMPORANEA - Carlo Pisacane e le sue opere postume

1860

POLITECNICO PISACANE esercito lombardo

1861

LOMBROSO 03 Storia di dodici anni narrata al popolo (Vol. 3)

1862

Raccolta dei trattati e delle convenzioni commerciali in vigore tra l'Italia egli stati stranieri

1863

Felice Venosta - Carlo Pisacane e Giovanni Nicotera o la Spedizione Sapri

1863

Giacomo Racioppi - La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri con documenti inediti

1864

NICOLA FABRIZJ - La spedizione di Sapri e il comitato di Napoli (relazione a Garibaldi)

1866

Giuseppe Castiglione - Martirio e Libert࠭ Racconti storici di un parroco dicampagna (XXXVIII-XL)

1868

Vincenzo De Leo - Un episodio sullo sbarco di Carlo Pisacane in Ponza

1869

Leopoldo Perez De Vera - La Repubblica - Venti dialoghi politico-popolari

1872

BELVIGLIERI - Storia d'Italia dal 1814 al 1866 - CAP. XXVII

1873

Atti del ParlamentoItaliano - Sessionedel 1871-72

1876

Felice Venosta - Carlo Pisacane e Giovanni Nicotera o la Spedizione Sapri

1876

Gazzetta d'Italia n.307 - Autobiografia di Giovanni Nicotera

1876

F. Palleschi - Giovanni Nicotera e i fatti Sapri - Risposta alla Gazzettad'Italia

1876

L. D. Foschini - Processo Nicotera-Gazzetta d'Italia

1877

Gaetano Fischetti - Cenno storico della invasione dei liberali in Sapri del 1857

1877

Luigi de Monte - Cronaca del comitato segreto di Napoli su la spedizione di Sapri

1877

AURELIO SAFFI Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini (Vol. 9)

1878

PISACANE vita discorsi parlamentari di Giovanni Nicotera

1880

Telesforo Sarti - Rappresentanti del Piemonte e d'Italia - Giovanni Nicotera

1883

Giovanni Faldella - Salita a Montecitorio - Dai fratelli Bandiera alladissidenza - Cronaca di Cinbro

1885

Antonio Pizzolorusso - I martiri per la libertࠩtaliana della provincia diSalerno dall'anno 1820 al 1857

1886

JESSIE WHITE MARIO Della vita di Giuseppe Mazzini

1886

MATTEO MAURO Biografia di Giovanni Nicotera

1888

LA REVUE SOCIALISTE - Charles Pisacane conjuré italien

1889

FRANCESCO BERTOLINI - Storia del Risorgimento – L’eccidio di Pisacane

1889

BERTOLINI MATANNA Storia risorgimento italiano PISACANE

1891

Decio Albini - La spedizione di Sapri e la provincia di Basilicata

1893

L'ILLUSTRAZIONE POPOLARE - Le memorie di Rosolino Pilo

1893

 MICHELE LACAVA nuova luce sullo sbarco di Sapri

1894

Napoleone Colajanni - Saggio sulla rivoluzione di Carlo Pisacane

1905

RIVISTA POPOLARE - Spedizione di Carlo Pisacane e i moti di Genova

1895

Carlo Tivaroni - Storia critica del risorgimento italiano (cap-VI)

1899

PAOLUCCI ROSOLINO PILO memorie e documenti archivio storico siciliano

1901

GIUSEPPE RENSI Introduzione PISACANE Ordinamento costituzione milizie italiane

1901

Rivista di Roma lettere inedite Pisacane Mazzini spedizione Sapri

1904

LUIGI FABBRI Carlo Pisacane vita opere azione rivoluzionaria

1908

RISORGIMENTO ITALIANO - Giudizi d’un esule su figure e fatti del Risorgimento

1908

RISORGIMENTO ITALIANO - Lettera di Carlo Cattaneo a Carlo Pisacane

1908

RISORGIMENTO ITALIANO - I tentativi per far evadere Luigi Settembrini

1911

RISORGIMENTO ITALIANO - La spedizione di Sapri narrata dal capitano Daneri

1912

 MATTEO MAZZIOTTI reazione borbonica regno di Napoli

1914

RISORGIMENTO ITALIANO - Nuovi Documenti sulla spedizione di Sapri

1919

ANGIOLINI-CIACCHI - Socialismo e socialisti in Italia - Carlo Pisacane

1923

MICHELE ROSI - L'Italia odierna (Capitolo 2)

1927

NELLO ROSSELLI Carlo Pisacane nel risorgimento italiano

1937

GIORNALE storico letterario Liguria - CODIGNOLA Rubattino

1937

GIORNALE storico letterario Liguria - PISACANE Epistolario a cura di Aldo Romano





Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui - lho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org - Buona lettura!

Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin)















Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità  del materiale e del Webm@ster.