di Giovanni Salemi
Capua 30 agosto 2008
Miserabile risposta quella della Amministrazione Comunale o, meglio, del gruppo di maggioranza Pontelandolfo Nuova!
Partono male facendo riferimento al 2 giugno del 1946, data che ricorda un evento che nulla ha in comune con la nostra Dinastia: i Savoia furono battuti da una consultazione popolare conseguente ad una loro vergognosa sconfitta e ad un salto della quaglia ancora una volta operato cambiando fronte all'ultimo momento, mentre i Borbone e in particolare Francesco II (riferendosi al quale fanno facile e vile ironia) lasciarono il suolo patrio dopo lunga, valorosa e coraggiosa resistenza.
La commemorazione tuttavia era diretta a tutti coloro che furono massacrati dall'esercito occupante (tale era l'esercito presente in zona anche se si fregiava del nome di italiano, cosa peraltro che a noi regnicoli non ci riguardava) e che furono massacrati per una azione di rappresaglia di violenza massima.
Si sarebbero dovuti ricordare anche i soldati massacratori?
Non risulta da nessuna parte che per l'eccidio delle Ardeatine vengano ricordati e celebrati gli autori e i mandanti dell'eccidio stesso.
E in quella circostanza i signori generali piemontesi spalleggiati
e incitati dai collaborazionisti nostrani furono a quel livello, se non peggio.
Il popolo non ha partecipato in massa: che ne conosce di vero della storia di quel periodo se si è sempre insegnato una storia mendace e fabbricata allo scopo di rendere sempre più colonia l'antico regno?
Queste cose l'estensore della nota cui cerco di rispondere sicuramente le conosce o almeno lo spero nel senso che avrà cercato di documentarsi sulla sua terra allungando lo sguardo anche oltre i testi scolastici,
Gli ascari, sì furono un importante componente dell'esercito coloniale e nessuno vuole denigrarli. Il temine viene usato per indicare quei politici che con comportamento da "colonizzato" non si sono mai occupati dei loro compatrioti, ma hanno solo obbedito ai capi romani traendone anche profitto personale. E ce ne sono tuttora!
Infine, ed è gesto da ascaro, la minaccia della grande festa in occasione del 150° anniversario della conquista del Sud: con le istituzioni alle spalle è molto facile fare smargiassate!
Giovanni Salemi
Uomo del Sud
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